La danza al servizio della società
Incontriamo la prof.ssa Daniela Simoncelli, dirigente del Liceo musicale e coreutico F.A. Bonporti, che ci racconta l’opportunità che Obiettivo nuove generazioni rappresenta
Uno degli obiettivi del corso di studi è avvicinare la creatività ai riferimenti culturali presenti sul territorio. È stata questa la motivazione che ha spinto l’istituto ad aderire al progetto Obiettivo nuove generazioni?
È stata una delle motivazioni. La scuola, oltre a mirare agli obiettivi formativi specifici dell’indirizzo, deve preparare dei cittadini consapevoli e responsabili ed è fondamentale che i ragazzi vengano avvicinati al mondo che li circonda. Essere vicini al contesto sociale, portandoli ad essere protagonisti sia durante sia dopo gli studi, è indispensabile, e il ruolo della scuola è dare loro competenze per conoscere e affrontare la società in modo attivo.
Negli ultimi anni si è assistito sempre più a un affiancamento tra creatività e fragilità. Una relazione che forse è sempre stata presente, ma non è stata rivolta la giusta attenzione?
La relazione tra arte e fragilità è sempre esistita ed oggi forse se ne mette più in luce la valenza terapeutica. C’è maggior consapevolezza, più disponibilità a parlarne. Si creano momenti e occasioni che sono lavorative e professionali, e questo non può che accrescere il valore dell’arte, in tutte le sue forme.
L’arte è da sempre comunicazione, linguaggio e un modo per supportare le difficoltà.
Nella realizzazione del laboratorio, la danza si conferma linguaggio universale, si sottolinea l’aspetto di danza come comunicazione verso l’altro, ma anche come comunicazione del singolo verso se stesso. Nello specifico percorso didattico, si apprendono competenze nel campo della danza che possono essere risorsa fruibile in altri contesti ed è bella l’idea di dare degli spunti per declinare le competenze apprese anche per altro.
Questa è certo una rilevante opportunità.
(foto©Liceo musicale e coreutico F.A. Bonporti, Trento)