Approccio biopsicosociale
La salute è un tutt’uno di corpo, mente ed emozioni
Approccio biopsicosociale, un’espressione che sempre più è diventata parte del linguaggio socio-sanitario e che ha portato il concetto di salute su un livello altro rispetto al significato di “assenza di malattia”.
Indica una dimensione di benessere totale, in cui corpo, psiche ed emozioni sono un tutt’uno e ogni singolo aspetto, tra cui l’ambiente che circonda la persona, ha un valore importante e gioca
un ruolo fondamentale.
Nell’approccio biopsicosociale è, inoltre, coinvolta la dimensione del gioco. L’essere umano fin dai primi giorni di vita scopre sé stesso e il mondo giocando. L’esperienza del gioco sano è gratificante, divertente, emozionante, coinvolgente. Infatti, il fisico, la mente e le relazioni sociali sono costrette ad interagire. Apprendere divertendosi, permette di vivere il sapere in modalità polisensoriale, conducendo a quel saper fare, che si trasformerà in saper essere.
Giocare significa mettere in movimento sé stesso nella sua interezza. Nelle azioni si libera la personalità del giocatore e nei fatti ludici si esprime la sua etica, la sua spiritualità. Si può quindi restituire l’Anima a ciascun giocatore, donando loro consapevolezza, ma senza temere l’errore perché è un gioco. L’ apprendimento avviene per imitazione e così le nuove conoscenze saranno facilmente interiorizzate e collegate a quelle che già si possiedono. Per questo motivo non saranno dimenticate, perché nessuno desidera archiviare le belle emozioni vissute nei momenti felici.
Tutto ciò ha determinato una nuova osservazione anche della parola “sintomo” a cui non ci si avvicina più in linea retta, tutt’altro. Il sintomo diviene il fulcro attorno a cui si sviluppano diverse componenti delle quali è bene prendersi cura. L’Associazione Parkinson di Trento è un esempio concreto dell’approccio biopsicosociale al Parkinson. Le diverse attività proposte ai soci sono finalizzate a un benessere in toto della persona e vengono svolte in gruppo, un dettaglio che rende certamente più coinvolgente la partecipazione del singolo. Inoltre, ogni proposta è finalizzata ad avere cura di un preciso aspetto: la fisioterapia di gruppo, ad esempio, è fondamentale nel mantenere il movimento; il laboratorio corale aiuta l’allenamento delle corde vocali e l’articolazione delle parole; la lettura di gruppo è attività complementare alla logopedia, permette l’allenamento della voce; il supporto emotivo è un momento in cui il gruppo si confronta e si sostiene (dando anche la possibilità al singolo di seguire un proprio percorso). Ogni laboratorio è, inoltre, accomunato da un importantissimo fine comune: garantire alle persone con Parkinson un proprio benessere emotivo e fisico grazie a momenti in cui allenamento ed esercizio diventano opportunità di relazione esocializzazione, in un ambiente dedicato alla condivisione e al ritrovarsi assieme.