Nuove coreografie per un obiettivo comune

Il laboratorio pratico come nuova opportunità di creazione

LA FORMAZIONE COREUTICA

Coreografia deriva dalla parola greca choros, che nell’antica Grecia indicava i movimenti realizzati insieme dagli attori mentre erano in scena, sulla base dei versi recitati. Oggi con il termine coreutico si indica tutto ciò che riguarda la danza e il liceo coreutico si rifà a questa accezione, perché è pensato per rispondere all’esigenza di realizzare un’armonica integrazione tra la formazione generale di livello liceale e la formazione coreutica, quest’ultima da intendere non solo come acquisizione di specifiche abilità tecniche nei vari settori della danza, ma anche come comprensione dei contesti storici e culturali entro cui si sono sviluppate tali esperienze artistiche.

Rifacendosi ai concetti di coreografia e movimenti realizzati insieme, viene spontaneo collegarsi al concetto di corpo di ballo, in cui riveste fondamentale importanza la sintonia di ogni singolo elemento rispetto al gruppo. Questo si traduce, al di fuori del contesto ballettistico, nella collaborazione e nella coesione di vari individui per il raggiungimento di un obiettivo comune.

Studenti e studentesse del Liceo a indirizzo coreutico per i primi due anni nel laboratorio coreutico approfondiscono i concetti basilari della danza, soffermandosi sull’aspetto anatomico e storico. 

Al triennio l’attività laboratoriale si sofferma su aspetti interpretativi, stilistici e d’improvvisazione delle varie coreografie di repertorio e non di repertorio: il triennio classico studia estratti dal repertorio classico di coreografie di insieme e solistiche, mentre il triennio contemporaneo oltre ad alcuni estratti di repertorio sperimenta anche l’improvvisazione. Nell’ultimo anno di liceo studenti e studentesse sono molto impegnati nello studio in vista dell’Esame di stato.

 

LAVORARE PER UN OBIETTIVO COMUNE

Obiettivo nuove generazioni rappresenta un importante approccio per avvicinarsi anche al mondo dell’insegnamento e sperimentare cosa significa lavorare con persone con diverse abilità motorie, in vista di un obiettivo comune. 

La classe 5^C ha finora partecipato a due incontri teorici, dove ha acquisito conoscenze basilari della condizione di Parkinson e ha iniziato a ipotizzarne una declinazione nella danza. Nel laboratorio ogni studente e studentessa avrà modo di elaborare delle proposte, applicando quanto appreso nel proprio percorso di studi, con il sostegno fondamentale dei docenti di indirizzo (prof. Domenico Paglione per l’indirizzo classico, prof. Simone Zitelli per l’indirizzo contemporaneo).

In seguito alle indicazioni ricevute dai professionisti coinvolti nel progetto, nei 4 incontri in programma da gennaio ad aprile ci sarà uno scambio reciproco, in cui studentesse e studenti sulla base del proprio bagaglio coreutico costruiranno piccole cellule di coreografie alla portata degli utenti. Il lavoro terrà conto anche dell’aspetto spettacolare nell’evento finale.

Nel laboratorio saranno quindi affrontati tre aspetti:

  • le diverse possibilità di movimento del corpo
  • il rapporto tra musica e movimento
  • la ricerca di un’emozione nel movimento.

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