Tecnico dei Servizi di Animazione turistico-sportiva
Una professione che richiede creatività, progettualità e inclusività
Il dott. Giuseppe Lucente, project manager di “Obiettivo nuove generazioni” per l’Istituto Ivo de Carneri di Civezzano, ci accompagna a conoscere da vicino questa professione.
Dal 2009 l’Istituto Ivo de Carneri di Civezzano ha attivato il percorso formativo, della durata di quattro anni, di Tecnico dei Servizi di Animazione turistico-sportiva.
Quanto è cambiata oggi, in questa professione, la relazione tra creatività e progettualità?
La relazione tra creatività e progettualità nel Tecnico dei Servizi di Animazione turistico-sportiva ha subito notevoli cambiamenti. L’avvento di nuove tecnologie, sempre più alla portata di tutti, consente la creazione di esperienze più innovative e personalizzate. Oggi, la creatività è riconosciuta come un elemento chiave nella progettazione di esperienze coinvolgenti. All’interno di un contesto dove chiunque può pensare di progettare in autonomia un’escursione o un’attività attingendo alle informazioni sul web, il professionista deve essere in grado, attraverso la sua esperienza e la sua creatività, di rendere l’esperienza unica.
Quindi per noi, come scuola, diventa fondamentale concentrarsi sullo sviluppo delle competenze creative degli studenti, preparandoli non solo negli aspetti tecnici e di conoscenze, ma anche a innovare in risposta agli input di un settore sempre molto dinamico.
All’interno del percorso formativo, quanto è importante inserire anche la parola “inclusività”?
Integrare la parola “inclusività” nel percorso formativo significa promuovere un approccio che valorizzi la diversità e che insegni agli studenti a progettare e implementare attività che siano aperte a tutti.
L’obiettivo è quello di formare professionisti capaci di creare un ambiente – indipendentemente che l’attività venga svolta a piedi, in bicicletta, in acqua o all’interno di un villaggio turistico – accogliente e inclusivo, dove ogni partecipante si senta parte integrante dell’esperienza.
L’inclusività è un pilastro centrale nel percorso formativo, fa parte dei nostri valori: prendersi cura di sé stessi, prendersi cura degli altri, prendersi cura dell’ambiente. Nel nostro percorso, durante il terzo anno, gli studenti svolgono la loro prima esperienza lavorativa; sono tre settimane all’interno di un contesto in cui tutti devono mettersi a disposizione di qualcun altro che ha bisogno di assistenza, di cura e di attenzioni. Questo è uno dei modi per far capire quanto sia importante per noi la parola inclusività.
Il progetto Obiettivo nuove generazioni rappresenta uno strumento didattico-sociale attraverso cui i giovani entrano in relazione con una determinata fragilità. Come può, tale aspetto, arricchire la specifica formazione, ampliandone il raggio d’azione?
Il progetto Obiettivo nuove generazioni rappresenta un prezioso e coerente strumento didattico-sociale all’interno del percorso formativo del Tecnico dei Servizi di Animazione turistico-sportiva. Fornisce agli studenti l’opportunità di entrare in relazione con la fragilità, ma allo stesso tempo la forza di chi convive con il Parkinson.
Nel primo incontro del progetto con gli studenti si è parlato di resilienza, termine che può essere accostato a chi, come i nostri alunni, scala una montagna, a chi dorme in un bivacco fuori al freddo, a chi pur sotto la pioggia affronta una lezione sul territorio, ad ogni sportivo, e tutti i nostri studenti sono anche atleti; ma hanno anche potuto ascoltare, attraverso le testimonianze, quanto questa parola rappresenti una risorsa indispensabile per le persone con Parkinson.
La progettazione di un’escursione accessibile per persone con Parkinson non solo amplia il raggio d’azione della formazione, ma crea negli studenti consapevolezza, integrando empatia e responsabilità sociale nella loro futura pratica professionale e non solo.
Cordialità, predisposizione alla comunicazione (anche in lingua straniera), significativa capacità di attenzione agli altri, sono alcune delle attitudini richieste a chi vuole diventare Tecnico dei Servizi di Animazione turistico-sportiva. Quanto è importante essere capaci di allontanarsi dal “proprio punto di vista” e cercare il “punto di vista dell’altro”?
La capacità di allontanarsi dal proprio punto di vista e cercare attivamente il punto di vista dell’altro rappresenta un elemento indispensabile in questa professione. Uno degli obiettivi del percorso formativo è insegnare ad adattare il proprio passo, sia metaforicamente sia nel vero senso della parola, a chi è intorno a te.
Comunicare, essere capaci di comprendere e apprezzare prospettive diverse è essenziale per creare esperienze inclusive e gratificanti per tutti.
Allontanarsi dal proprio punto di vista e adottare il punto di vista dell’altro è un’abilità che non solo migliora la qualità delle attività di animazione, ma crea anche un ambiente in cui le persone si sentono comprese e rispettate.
(foto©Istituto Ivo de Carneri Civezzano)